domenica 31 luglio 2011

Andrej Rublev

Un prologo con il volo di una mongolfiera improvvisata e la sua caduta e lo scalciare di un cavallo indomito, 8 capitoli e un epilogo per raccontare un tratto di vita del grande pittore d'icone Andrej Rublev, all'inizio del 1400 in una Russia ancora medievale, tra lotte politiche di principi, invasioni dei Tartari e povera gente che cerca di soppravvivere ogni giorno. Un buffone intrattiene tre monaci irritando l'autorità che lo arresta con violenza, Rublev diventa un famoso pittore d'icone , suscitando invidie tra gli altri monaci, e dei capi religiosi che non credono alla sua fiducia nella semplice gente russa che mette nelle sue scene religiose tra Cristo e santi, mentre lui è pieno di domande su Dio e gli uomini. Nel suo viaggiare tra cattedrali da decorare, assiste spettatore alle vicende del suo tempo, ad una festa pagana che lo affascina e intimorisce, ad una carneficina Tartara,in cui lui stesso uccide un uomo per difendere una ragazza sordomuta, la crisi , la rinuncia alla pittura e alla parola. E poi il 1423 e il Duca che vuole realizzare una campana gigantesca, ma chi nel paese sapeva fonderla è morto di peste, c'è bisogno però di ricominciare a lavorare ed ecco un ragazzo, Boriska, si prende il compito di riuscire a farlo perchè conosce il segreto del padre, però se la campana non suonerà tutti gli uomini saranno uccisi , finalmente un segno : la campana suona con un canto cristallino ed è festa in paese, Boriska però sta in disparte Andrej rompendo i suoi anni di silenzio lo avvicina chiedendogli perchè non sia felice, e lui confessa che non ha mai conosciuto il segreto del fondere campane, che solo intuizione e volontà hanno fatto il miracolo. Andrej allora gli propone di partire insieme: “Tu fonderai campane, io dipingerò icone”. Il film finisce aprendosi alla meraviglia delle opere di Rublev , ai suoi colori vivi, splendenti e carichi d'umanità. Vidi anni fa questo film al cinema, tre ore lentissime ed estenuanti in russo ....... un impresa epica ..... eppure ne ho un ricordo bellissimo, come un viaggio, ero accanto al pittore che assisteva a tutte quelle cose e provava dubbi sparpagliati tra una terra desolata e l'altra. Quattro momenti sono fissi nella memoria :
l'inizio avulso da tutto e visionario, la strage immonda dei Tartari e quel silenzio agghiacciante tra rovine ed ad un tratto tra le macerie gli occhi di un gatto nero come il demonio stesso, la cui forza vitale ha vinto anche l'orrore. Il finale con il tormento di tutti terrorizzati nell'ascoltare quel suono di campana che da inno può diventare condanna con il suo silenzio, silenzio rotto dal vociare di due gentiluomini italiani in visita, acconciati da pieno Rinascimento che ignari della paura che regna su tutto dialogono allegramente, dopo tre ore di russo sentivo anch'io quelle voci come straniere e disturbanti, anche questo era un miracolo, quello del cinema. E il finale. Dopo tanto b/n tutto sfumature grigie, dopo tanto soffrire, dopo tanti dubbi, ecco il colore sfavillante e magnifico dell'arte, che vince sulle miserie tormentose degli uomini , dove la pace può esistere e proprio per quelli stessi uomini perchè un pittore è artista ed uomo, e nel suo percorso può anche scoprire che una nuove luce è sempre possibile.

domenica 24 luglio 2011

La Taverna dei sette peccati

Bijou è una cantante con un passato burrascoso, sbarca da un isola all'altra del Pacifico, espulsa ogni volta perchè provocatrice di risse e disordini per i troppi ammiratori. Sulla nave il disilluso medico di bordo ritrova la voglia di vivere incontrandola, ed è pronto ad aspettarla tra un vagabondaggio e l'altro. Scesa a terra scortata da un simpatico imbroglione e da un ex marinaio manesco, trova lavoro alla Taverna dei 7 peccati, dove riscuote il solito successo maschile dato il suo fascino inconsueto. Anche un giovane ufficiale perde la testa per lei e potrebbe lasciare la Marina e tutto il suo splendente futuro, oltre che una fidanzata molto opportuna. Lei dapprima crede in questo amore e ad un riscatto per una vita diversa, ma poi comprendendo che il sentimento a volte non basta, dopo una scazzottata colossale, riparte sola, stavolta ,verso una nuova isola. Ma il dottore è stato di parola sobrio e speranzoso l'accoglie con affetto e un sorriso dalla nave. Un esotica commedia dolceamara avventurosa, con un personaggio indimenticabile interpretato da una conturbante Marlene, irresistibile in abiti maschili mentre canta The Man’’s in the Navy. travolgendo di ambigua sensualità il tuttodunpezzo John Wayne, coinvolto alla fine in una celebre rissa gigantesca e movimentatissima. L'amore non sempre trionfa, ma può rendere lo stesso migliori.

domenica 17 luglio 2011

Locandine

Ultimamente noto che le locandine cinematografiche sono fatte soprattutto da fotografie del film che pubblicizzano, e di solito hanno solo effetti computerizzati per essere maggiormente accattivante. Per anni al cinema invece si andava anche perchè affascinati dal disegno che ci chiamava dal cartellone pubblicitario, raccontandoci le suggestioni del film; magari a volte, il manifesto era più bello del film stesso. La magia cinematografica è anche questa commistione di arti e tecniche, dentro troviamo musica, parole, immagini, suoni, fotografia, recitazione, pittura, e anche quando finiscono nel nero i titoli di coda, a noi resta una frase, una canzone o il disegno del manifesto che ci ha attratto irresistibilmente facendoci entrare dentro una storia.

domenica 10 luglio 2011

L'altro delitto

Titoli di testa con ritagli di giornale ingialliti, che ci raccontano di un delitto passionale nella Los Angeles del 1949 in cui un Roman Strauss, famoso compositore europeo ha ucciso a forbiciate la moglie Margaret, pianista di successo. E che in procinto di essere giustiziato confida al giornalista Baker che il suo amore sarà oltre la morte. Poi l’ urlo di una giovane donna che si risveglia senza memoria in un un orfanotrofio che la ospita il cui cancello ha una chiave di violino. Il caso viene rifilato a Mike Church, ex allievo ora investigatore privato, che inevitabilmente s’innamora all’istante della bella smemorata, che chiama Grace. I due incrociano nel corso dell’indagine strani personaggi, un bizzarro antiquario che si offre di farla regredire con l’ipnosi, riuscendo durante la seduta a farle rivivere la storia degli Strauss, aprendo una porta nell’inconscio più profondo. E un eccentrico ex psichiatra ora gestore di minimarket che conferma casi di reicarnazione e ipnosi con risoluzioni psichiatriche. Mike è frastornato, ma va avanti, anche se Grace si convince che lui è Roman tornato ad ucciderla, mentre lui scopre invece di essere lui Margaret. S’incontra col vecchio Baker, che gli confida di non credere più che Roman fosse l’assassino, però gli suggerisce di cercare la governante di casa Strauss, o il figlio di lei che ora ha un negozio ...... da antiquario. Mike capisce tutto e ricorda tutto : la villa degli Staruss con la chiave di violino e che fu il ragazzo ad uccederla, per gelosia. Corre da Grace, in realtà pittrice ossessionata da qualche mese da forbici e delitti, prima che un incidente fortuito scatenasse lo shock e l’amnesia, e in un ultimo scontro, un paio di forbici in mano a Grace/Roman ricompone il debito Karmico. “O.K., è finita: la porta si è chiusa per sempre “ sentenzia Mike/Margaret. Un divertissemant di Brannagh, che lascia Shakespeare per giocare alla commedia gialla parapsicologica, ma come Lui, si mantiene su più livelli di racconto, con ironia, romanticismo senza tempo, mistery, amnesia, metempsicosi, amore, gelosia, destino, delitto, personaggi anche grotteschi e su due livelli filmici un oggi a colori e senza glamour, e gli anni ‘40 in B/n, misteriosi e pieni d’elegante atmosfera.
L'ex psichiatra :" Grazie al destino, l'unica forza cosmica con un tragico senso dell'umorismo: È la formula rateale del karma: compri oggi e paghi per sempre"